Innovation Day organizzato dall’ANIA.
I dati digitali (e la loro gestione) saranno sempre più rilevanti sia per le persone sia per le imprese, rappresentano un’opportunità di sviluppo ma anche un fattore di rischio.
Ho ascoltato Bianca Maria Farina, Presidente ANIA, dichiarare che con l’avanzare della transizione digitale, sempre più imprese operano attraverso processi in rete, ampliando così la popolazione che potenzialmente può diventare vittima del cybercrime. Questi attacchi mettono a rischio la continuità operativa e il patrimonio di competenze e brevetti di numerose aziende.
Ho ascoltato l’ intervento del Country Manager e Ceo di Generali Italia e vicepresidente di ANIA, Giancarlo Fancel e la presentazione del primo Rapporto Cyber Index PMI: l’indice che misura lo stato di consapevolezza in materia di rischi cyber delle aziende di piccole e medie dimensioni, realizzato da Generali e Confindustria, con il supporto scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano e con la partecipazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Fancel dichiara che “il livello di consapevolezza digitale delle imprese italiane ancora non è sufficiente soprattutto nelle Pmi” e che “a volte le imprese neanche si accorgono di essere state oggetto di attacchi”, spiegando che c’è il rischio di “creare una catena di attacchi cyber molto significativa” e aggiunge “le imprese assicurative possono sicuramente fare molto per proteggere dai rischi, ma dall’altra parte ci deve essere la consapevolezza di essere esposti a un rischio”.
Marco Granelli, presidente di Confartigianato, aveva, solo qualche minuto prima, evidenziato questa preoccupazione contro la quale l’Associazione sta promuovendo una forte campagna di sensibilizzazione e specifici corsi di formazione presso le imprese artigiane associate.
A questo punto ho ricordato allora le parole inizialmente ascoltate: “L’Intelligenza Artificiale e le soluzioni digitali sono un fattore essenziale per consentire al nostro settore di competere efficacemente” aveva infatti dichiarato Bianca Maria Farina proprio in apertura dell’evento. La Presidente sottolinea l’importanza di fare sistema e di assicurare la collaborazione tra pubblico e privato oltre che di introdurre incentivi adeguati: “facciamo il tifo perché questo avvenga, insieme pubblico e privato”. Questo messaggio della Farina a lavorare insieme “con un approccio olistico e sinergico con gli altri attori dell’ecosistema” e “una sempre più forte collaborazione con il Governo e le istituzioni” è stato subito accolto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, che ha dichiarato: “siamo convinti sostenitori che pubblico e privato debbano lavorare insieme nel settore”.
In merito alle iniziative del Governo ho ascoltato un quasi stupito Campora, Amministratore Delegato e Direttore generale Allianz S.p.A. che si è addirittura detto “colpito” positivamente dalla volontà emersa di aprire un tavolo tra Governo, associazioni assicurative, Confindustria e altre, per cercare di stimolare l’attenzione riguardo alla necessità di prevenire le devastanti perdite che potrebbero derivare da eventi naturali catastrofali, “è uno sforzo inaspettato, ma sorprendente” ha detto.
A fronte di tutto quanto sopra più volte mi sono chiesto: e gli Agenti?
ANIA non li cita perché certamente li considera un parte del sistema Compagnie. Sicuramente il dettaglio di essere partite Iva autonome a nostra volta, non è più di tanto considerato. Però più ci penso e più mi convinco che invece è una differenza assolutamente rilevante. L’Agente (oggi Intermediario, Distributore ecc.) è colui che mettendo a disposizione la propria competenza tecnica, svolge stabilmente in forma professionale ed autonoma l’incarico di provvedere a proprio rischio e spese …” (art. 2 dell’Accordo Nazionale Agenti di Assicurazione sottoscritto proprio con ANIA).
Un’illuminazione!
Dobbiamo attivarci autonomamente per approfondire il tema dell’Intelligenza Artificiale e delle conseguenti opportunità per le nostre Aziende Agenzie. Dobbiamo attivarci autonomamente per valutare e difenderci da eventuali rischi. Come giustamente ha fatto il presidente di Confartigianato, dobbiamo autonomamente promuovere forti “campagne di sensibilizzazione e specifici corsi di formazione presso le” nostre imprese Agenzie. Dobbiamo attivarci autonomamente per aumentare il livello di consapevolezza della Categoria sui rischi ai quali sono esposte le Aziende nostri potenziali clienti, almeno potremo aiutare nell’opera di sensibilizzazione. Aiutare chi? Da sempre lo facciamo solo noi (e i Broker). Siamo stati sempre e solo noi Agenti a far nascere nei clienti l’esigenza di assicurarsi, a fare le note analisi dei loro bisogni molto prima che qualcuno inventasse l’inutile attuale “Demands & Needs”. Quindi mi sono convinto e ho messo via quel pizzico di amarezza per non aver mai sentito citare gli Agenti: non ci citano perché ci danno per “scontati” e non per il fatto che le nostre Rappresentanze di Categoria, fino ad oggi, non hanno fatto quello che, ad esempio, il Presidente di Confartigianato ha fatto. Non voglio pensarlo, perché significherebbe dover attribuire alla stessa causa la costante e rilevante perdita di “peso” nei Rami Danni della Categoria a favore degli amici Broker (perdita che ANIA ci ha puntualmente fatto notare in diverse occasioni).
Il rappresentante del Governo però ci ha citato … ah no mi confondo, quello è stato quando servivamo a fronteggiare l’emergenza Covid, dovendo obbligatoriamente restare aperti. Ora l’emergenza è terminata e non ci citano proprio.
Mettiamocela via e cerchiamo di essere costruttivi. Come dice giustamente Campora c’è una notizia sorprendentemente positiva: sarà istituito un tavolo tra Governo, associazioni assicurative, Confindustria e altre. Non hanno precisato se tra le “altre” pensavano e ci saranno UNI Agenti, SNA e ANAPA, ma non è il caso di avere dubbi visti i precedenti.
D’altro canto, perché dovrebbero preoccuparsi di noi? Li abbiamo abituati al fatto che subiamo passivamente tutto, basti pensare agli Assurdi Regolamenti a cui siamo sottoposti ed alla sempre minore riconoscibilità del ruolo della nostra professione. È risaputo però che per ravvivare le relazioni non bisogna farsi dare per scontati.
Conclusioni: non dobbiamo farci dare per scontati, ma per farlo dobbiamo essere maggiormente credibili e per esserlo dobbiamo fare, attivarci autonomamente. Non dobbiamo fare solo foto, politica e chiacchiere, ma fatti concreti.