Perché è prioritario “marcare stretto” gli Agenti invece di guardare ai Clienti? Abbiamo dedicato gli ultimi due articoli alle attività intraprese da ANIA e IVASS in vista delle prossime elezioni europee, consapevoli, evidentemente, che il nostro settore è sempre più condizionato dalle famose “Direttive UE”.
Quelle stesse Direttive che, in nome di velleitarie tutele per i Consumatori, costruiscono complessi strumenti di preventivo controllo sulle attività degli Intermediari, Agenti in testa.
Non a caso abbiamo evidenziato il termine “preventivo” (magari ci fossero questi controlli in altri settori industriali o artigianali, si eviterebbero tragedie ben più gravi).
Lo abbiamo fatto per rimarcare che alla base di queste norme c’è una palese e profonda mancanza di fiducia negli Agenti, a quanto pare meritevoli, per usare un gergo calcistico, di essere ossessivamente marcati, come il più pericoloso attaccante avversario.
Si tratta di una stridente contraddizione, tenuto conto che il mandato rilasciato è espressamente “fiduciario”.
Infatti, non è raro leggere in una lettera di revoca:
…………. Inadempimenti ed irregolarità a voi imputabili che ledono irreparabilmente il vincolo fiduciario posto a fondamento del contratto agenziale.
È evidente che le Compagnie si fidano degli Agenti, ma esclusivamente per quanto attiene a regolarità e puntualità dei versamenti dei premi (e comunque c’è sempre la cauzione prevista dall’ANA).
Non ci attribuiscono, infatti, alcuna facoltà decisionale sulla valutazione del rischio o del cliente; molto più affidabile, per questo, un algoritmo, figlio dell’intelligenza artificiale (ne parleremo).
L’Istituto di Vigilanza interpreta alla lettera, ma forse a senso unico, il suo ruolo di “vigile”, malgrado la percentuale di reclami veda nettamente in vantaggio compagnie telefoniche e canali diretti, spesso antitesi della professionalità degli Agenti.
Ed allora proviamo, come Categoria, a guardare oltre.
Continuiamo a pretendere e rivendicare fiducia dalle Compagnie, non perché è scritto nel mandato, ma perché ce la riconoscono quotidianamente i nostri Clienti; quegli stessi Clienti che, proprio perché si fidano dell’Agente, sottoscrivono polizze e versano i premi.
Il guardare oltre, insomma, si traduca nel guardare ai clienti.