POG Perché le attese IVASS nei confronti degli Agenti appaiono paradossali. Con una “Lettera al Mercato” datata 27 marzo 2024, IVASS espone le proprie aspettative in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi (il famoso POG Product Oversight and Governance).
L’obiettivo che vorrebbe perseguire l’Istituto di Vigilanza è garantire trasparenza e correttezza verso i clienti, mediante l’applicazione uniforme del quadro normativo europeo e nazionale.
Proviamo a sintetizzare velocemente, le attese dello stesso Istituto, che si concentrano su tre aree principali.
Sistemi di governance del processo POG
IVASS enfatizza l’integrazione del processo POG nel sistema di governo societario e di gestione dei rischi. L’organo amministrativo delle imprese assicurative deve avere una conoscenza adeguata della normativa POG e definire politiche chiare in materia, includendo indirizzi specifici per l’individuazione del mercato di riferimento e il test del prodotto.
Individuazione del mercato di riferimento
IVASS, nella definizione del mercato di riferimento, richiede un livello di granularità adeguato, considerando variabili specifiche e tenendo conto della complessità del prodotto. Per i prodotti con molteplici opzioni di investimento, è necessaria una valutazione critica della numerosità delle opzioni, e una definizione precisa del mercato di riferimento, per combinazioni predefinite di opzioni.
Test di prodotto e misurazione del valore per il cliente (Value for Money)
Le attività di test del prodotto devono essere svolte in modo distinto, ma coerente con le analisi di sostenibilità e redditività del prodotto lato impresa. IVASS sottolinea l’importanza di un profit test lato cliente che consideri rendimenti, costi e l’impatto dell’inflazione. Inoltre, si attende che il test di prodotto includa sia componenti quantitative che qualitative, con una valutazione critica degli elementi, in termini di valore per il cliente.
Ci colpisce proprio quest’ultimo passaggio, dove sono citati “lato impresa” e “lato cliente”.
E “lato intermediario”?
Le implicazioni legate al POG che ricadono sugli Intermediari professionisti, infatti, benché mirate a migliorare la trasparenza, la correttezza e la tutela della clientela nel mercato assicurativo, caricano gli Agenti di ulteriori oneri.
Come se non bastasse il già complesso insieme di adempimenti normativi e di compliance, il quale amplifica la pressione operativa e aumenta i costi di gestione, soprattutto per le Agenzie di piccole dimensioni, che sicuramente hanno meno risorse da dedicare all’adeguamento normativo.
L’obbligo di definire il mercato di riferimento, con un elevato livello di dettaglio e granularità, impone agli Intermediari un’analisi più approfondita dei prodotti e dei potenziali clienti, richiedendo ulteriori sforzi nella raccolta e nell’analisi dei dati. Questo può aumentare la complessità delle operazioni di vendita e di consulenza, esigendo una maggiore specializzazione del personale e potenzialmente allungando i tempi necessari per la conclusione dei contratti assicurativi.
La necessità di documentare formalmente il processo POG, inclusi i test di prodotto e le valutazioni del valore per il cliente, introduce un ulteriore livello di burocrazia. Gli Intermediari devono assicurare una tracciabilità completa delle decisioni prese, degli indicatori valutati e delle eventuali azioni correttive adottate, il che può comportare un aumento della documentazione e dei sistemi di archiviazione.
Gli Agenti non hanno influenza formale e vincolante nella costruzione dei prodotti assicurativi, pertanto le aspettative di IVASS nei loro confronti in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi (POG) hanno un che di paradossale.
Gli Intermediari, che agiscono come distributori dei prodotti concepiti dalle Compagnie di assicurazione, sono posti nella posizione di dover adempiere a requisiti normativi stringenti relativi a polizze che non hanno contribuito a sviluppare e che non hanno alcuna possibilità di modificare.
E, tuttavia, sono tenuti a garantire che i prodotti distribuiti siano in linea con le esigenze e gli obiettivi dei clienti, come richiesto dalla normativa POG. Ma non avendo un ruolo attivo nella definizione delle caratteristiche del prodotto, possono solo limitarsi a selezionare i prodotti che ritengono più adeguati, dal “catalogo” a loro disposizione.
E ciò va fatto con estrema diligenza nel processo di vendita, per evitare di essere esposti a rischi di responsabilità, se i prodotti si rivelassero inadatti o non conformi alle aspettative dei clienti.
Potrebbe non bastare l’aver agito in buona fede, basandosi sulle informazioni fornite dalla propria Mandante
È sicuramente apprezzabile il voler migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti offerti ai clienti, ma dobbiamo necessariamente sottolineare che ciò troppo spesso comporta un carico amministrativo e di responsabilità in capo all’Intermediario, soprattutto in un contesto di continua evoluzione normativa, che richiede costanti aggiornamenti e adeguamenti.
E questo, ribadiamo, senza avere una concreta formale voce in capitolo sulla costruzione dei prodotti.
In tale contesto, è fondamentale che le Autorità di vigilanza, come l’IVASS, mantengano un dialogo aperto con gli Intermediari e chi li rappresenta, per comprendere le sfide operative, e valutare possibili semplificazioni o supporti nell’implementazione delle nuove aspettative, al fine di bilanciare efficacemente la tutela dei consumatori con la sostenibilità operativa dei canali distributivi tradizionali.
Analogamente, una maggiore collaborazione tra Compagnie e Agenti nel processo di sviluppo del prodotto – fatti salvi i rispettivi ruoli – potrebbe contribuire a garantire che le polizze siano meglio allineati alle esigenze del mercato e ai requisiti normativi.